[L'8 marzo 1947 l'Assemblea Costituente prosegue la discussione generale del progetto di Costituzione della Repubblica italiana.
Vengono qui riportate solo le parti relative all'articolo in esame, mentre si rimanda alle appendici per il testo completo della discussione.]
Nitti. [...] Non senza meraviglia, come ho detto, ho trovato la proposta della creazione d'una Corte costituzionale. In passato, non mi risulta che ci sia stata mai la preoccupazione della istituzione d'una Corte costituzionale. Come è nato questo fungo?
Dove esiste una Corte costituzionale, come quella che è stata ideata per l'Italia? Si confonde forse con la Corte suprema degli Stati Uniti d'America, con il Tribunale di Lipsia, col Tribunale svizzero di Losanna? E che cosa hanno di comune queste modeste e semplici e normali istituzioni con la strana creazione che si vuole adottare?
Una Corte suprema come quella di cui si parla in questa Costituzione io non l'ho veduta mai, in nessuno dei paesi in cui ho vissuto, in cui ho viaggiato.
Quando ero in America, visitai la Corte suprema con l'amico Guglielmo Marconi, che mi era legatissimo, che mi accompagnava ovunque andavo. (La nostra amicizia così intima finì solo quando egli divenne fascista). Ebbi l'onore di essere invitato dal Presidente della Corte suprema White, che tenne a farmi assistere a una seduta.
Una grande semplicità nelle forme (in Italia, quando si parla di Corte Suprema, si suppone certo un palazzo più grande del Palazzo di giustizia, qualcosa di solenne, con numero enorme di personaggi e soprattutto di funzionari): lì non c'erano che sette giudici e vestivano tutti molto modestamente (in abito da mattino; tutti avevano aspetto sereno ed erano sotto la presidenza del vecchio, White, che dirigeva col martello di legno la discussione.
Di che cosa si occupava quella Corte?
Gli Stati Uniti d'America costituiscono un Paese più grande di tutta l'Europa, tranne la Russia; qualcuno dei 48 Stati, come il Texas, è molto più grande dell'Italia ed anche della Francia e della Spagna, mentre l'Italia rappresenta solo i tre quinti del territorio degli altri due paesi latini.
Tutti i più grandi affari venivano davanti alla Corte suprema; non solo quelli che riguardavano la natura delle leggi, per stabilire se queste violassero la Costituzione, ma tutte le grandi questioni fra i 48 Stati (questioni di acque, di territorio ecc.).
La Corte suprema americana ha una funzione d'importanza senza pari. E da noi che farebbe questa caricatura di Corte costituzionale?
Si deve occupare delle piccole controversie, se non mi sbaglio, per quelle forme locali, le regioni, che sono state ideate e che mi hanno sbalordito per la loro strana e dannosa natura. Queste forme, che dovrebbero sostituire l'ordinamento attuale, si suppone pur da ora che se esistessero sarebbero numerosissime.
Si pensa dunque di sostituire alle attuali prefetture un nuovo ordinamento regionale che abbia carattere elettivo e natura del tutto diversa dall'ordinamento attuale. Queste nuove forme politiche e amministrative della regione possono venire in conflitto fra esse o con lo Stato. In fondo, quale sarebbe l'occupazione abituale di questa Corte Suprema, di cui nessuno sente il bisogno, che non esiste in nessun paese, e di cui nessuno sa le possibilità di esistenza e di sviluppo?
Io dunque vedo in questa nuova istituzione che entra tra le cose vane, non fra le cose dannose, non fra le cose dissolventi, io vedo un danno, e una inutile illusione. Non è la Corte suprema che minaccia il disastro come la creazione delle regioni; non mi spaventa, ma ne vedo la inutilità e la grande spesa; l'equivoco e anche la goffaggine.
A cura di Fabrizio Calzaretti