[L'8 marzo 1947 l'Assemblea Costituente prosegue la discussione generale del progetto di Costituzione della Repubblica italiana.
Vengono qui riportate solo le parti relative all'articolo in esame, mentre si rimanda alle appendici per il testo completo della discussione.]
Damiani. [...] L'articolo 5 tratta della materia religiosa, materia difficile a trattarsi, perché rappresenta un problema veramente complesso. Questo articolo 5 viene poi seguito dall'articolo 14 e questi articoli debbono ispirarsi ad un grande principio, che è quello della libertà di religione.
Ebbene, noi, credenti o non credenti, dobbiamo dire quello che sentiamo e quello che è logico che si senta. Secondo me, è giusto che in questo progetto non si debba parlare dei Patti Lateranensi, perché questi rappresentano un accordo fra lo Stato italiano e lo Stato del Vaticano, ed in ogni Costituzione mi pare che non siano stati mai inseriti accordi internazionali. Lo Stato italiano e lo Stato del Vaticano sono due Stati, che si accorderanno, ma in un rapporto che deve essere esterno alla Costituzione, che non deve influire sulla stessa. Quindi io non voglio criticare — me ne guarderei bene — il problema a fondo; mi limito, al riguardo, a questo solo rilievo, e dico, con tutta franchezza, la mia opinione, come è mio dovere di rappresentante del popolo. Devo parlare non per fare piacere a qualcuno, ma per dire semplicemente quello che penso. Quindi, libertà di religione, sostengo; quindi, rivediamo il problema, in modo che la libertà di religione possa finalmente affermarsi.
Questa libertà fa parte delle grandi libertà, di quelle quattro libertà basilari della Carta atlantica che sorse in un momento tragico della vita del mondo. La storia stessa, in convulsione, suggerì questa Carta e queste quattro libertà furono promesse al mondo: libertà di religione, libertà di parola, libertà dal timore, libertà dal bisogno.
L'articolo 4 rappresenta, realizza, si conforma al principio della libertà dal timore e l'articolo 5 deve conformarsi alla libertà di religione.
A cura di Fabrizio Calzaretti