[Il 1 febbraio 1947, nella seduta antimeridiana, la Commissione per la Costituzione in seduta plenaria prosegue la discussione sulle autonomie locali.]

Il Presidente Ruini pone in discussione l'emendamento proposto dallo stesso onorevole Ambrosini all'articolo 13, inteso a sopprimere nell'ultimo comma le parole: «ed il Governo consente».

Ritiene che l'emendamento dell'onorevole Ambrosini, abbia lo scopo di affermare che anche se il Governo non consente, la legge regionale può ugualmente entrare in vigore prima dei termini indicati.

Ambrosini non crede sia questa l'interpretazione da dare all'emendamento. Essendo già prescritto nella prima parte dell'ultimo comma che le leggi regionali debbono essere vistate dal commissario del Governo, è superfluo che si chieda un consenso al Governo: questo deve intendersi dato implicitamente con il visto del Commissario. La soppressione proposta non incide quindi sulla sostanza ma riguarda semplicemente la forma e vuole evitare una ripetizione.

Nobile potrebbe anche concordare con l'onorevole Ambrosini, ma teme che il testo, modificato nel senso richiesto, possa dar luogo ad equivoci. Sarebbe quindi per il mantenimento della formula adottata dal Comitato di redazione.

Dominedò rileva che, nonostante gli intendimenti dell'onorevole Ambrosini, vi potrebbe essere un divario sostanziale fra la formulazione originaria e quella modificata, considerando che il visto del Commissario attiene di regola ad un vero intervento di legalità, mentre nel consenso del Governo è inclusa una valutazione di merito. Per tale ragione, voterà contro la proposta di emendamento.

Molè concorda con l'onorevole Dominedò.

Il Presidente Ruini pone ai voti l'emendamento Ambrosini.

(Non è approvato).

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti