[Il 4 giugno 1947, nella seduta antimeridiana, l'Assemblea Costituente prosegue la discussione generale del Titolo quinto della Parte seconda del progetto di Costituzione: «Le Regioni e i Comuni». — Presidenza del Vicepresidente Conti.

Vengono qui riportate solo le parti relative all'articolo in esame, mentre si rimanda alle appendici per il testo completo della discussione.]

Bellavista. [...] E non riesco a darmi spiegazione nemmeno di un intervento dell'onorevole Togliatti presso la seconda Commissione. Egli ha detto che era contrario al progetto perché con la costituzione dello Stato regionale «viene sbarrata la strada per la quale la ricchezza del Nord potrebbe andare ad elevare il livello economico del Sud». Ora, quando nella tecnica navale fu istaurato il principio del compartimento stagno, non si pensava di rendere un servizio ai caratisti autorizzandoli ad affettare la nave, sicché ognuno di essi in salotto potesse portare un pezzo di prora o un pezzo di poppa; si cercava soltanto di non rendere possibile il totale affondamento della nave, ed il compartimento stagno è anche, ed insieme, l'applicazione del principio dei vasi comunicanti, quando questo è possibile. E poi, mi consenta l'assente onorevole Togliatti, egli parla di impossibilità di potenziale drenaggio, via Nord-Sud, di capitali, ma è smentito dalla realtà obbiettiva. Basta leggere il Bollettino Economico del Banco di Sicilia per convincersi che da quando la Sicilia ha avuto l'autonomia regionale (certo per cause che l'onorevole Togliatti non si è soffermato ad esaminare funditus) c'è invece questo drenaggio simpaticissimo del capitale del Nord che affluisce verso il Sud. È segno codesto che, quanto meno, determinati strati della popolazione sentono profondamente il vantaggio che può derivare per il capitale da un aggiustato ordinamento regionale.

Ma la preoccupazione dell'onorevole Togliatti, almeno per il passato, è anche contro la storia anche perché l'uomo onorato ed illustre che oggi è così ferocemente, tetragonalmente antiregionalista, l'onorevole Francesco Saverio Nitti, ci ha insegnato, in una opera immortale sulla quale abbiamo molto meditato, per arrivare a conseguenze diverse da quelle alle quali egli oggi arriva, che il drenaggio c'è stato, ma ha preso la via degli uccelli a primavera, dal Sud è volato ed è salito verso il Nord...

Anche questo argomento, dunque, ha valore minore di quanto a prima vista non possa sembrare.

Ma c'è poi anche qualche antiregionalista il quale si è trincerato dietro preoccupazioni di ordine meramente finanziario.

Per quanto riguarda il dramma eterno — ricchi e poveri — per quanto riguarda le Regioni ricche e le Regioni povere, risponde il progetto, che attua quel principio superiore di solidarietà nazionale per cui per le Regioni povere la Costituzione ha sancito l'obbligo del soccorso. La Regione povera avrà il suo «salario minimo», e sarà certamente «salario giusto».

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti