[Il 12 marzo 1947 l'Assemblea Costituente prosegue la discussione generale del progetto di Costituzione della Repubblica italiana.
Vengono qui riportate solo le parti relative all'articolo in esame, mentre si rimanda alle appendici per il testo completo della discussione.]
Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. [...] Tratterò di questo argomento, affrontando con tutta riverenza gli argomenti di un Maestro come Orlando.
Ha parlato del Parlamento, del Capo dello Stato, della Corte costituzionale. Ha cominciato con due rilievi sul Parlamento, che egli stesso ha detto minori. Ci ha accusato di avere svalutato la iniziativa legislativa, dandola a 50.000 elettori. Ma anche negli ordinamenti passati la iniziativa legislativa la poteva avere un solo deputato. Ed allora perché non concederla a 50.000 elettori? La proposta di una legge non si identifica col referendum, ma si collega all'idea di risalire, non per le sole elezioni, alle forze vive ed originarie del popolo. Vi è nel referendum un filone della nostra Costituzione, un lato nuovo, che attinge alle fonti della sovranità popolare; e che contrasta con le sue stesse armi alla tesi dell'unico governo d'Assemblea. La novità non è certo pericolosa, nell'uso equilibrato che ne fa il progetto; e che prego l'onorevole Orlando di tener presente, per temperare il rilievo di totalitarismo.
A cura di Fabrizio Calzaretti