[Il 30 aprile 1947 l'Assemblea Costituente prosegue l'esame degli emendamenti agli articoli del Titolo secondo della Parte prima del progetto di Costituzione: «Rapporti etico-sociali».
Vengono qui riportate solo le parti relative all'articolo in esame, mentre si rimanda al commento all'articolo 34 per il testo completo della discussione.]
Presidente Terracini. L'ordine del giorno reca: Seguito della discussione del progetto di Costituzione della Repubblica italiana.
Esaurito nella seduta di ieri lo svolgimento degli emendamenti all'articolo 28, chiedo alla Commissione di esprimere su di essi il suo parere.
Tupini, Presidente della prima Sottocommissione. Onorevoli colleghi, all'articolo 28 sono stati presentati 28 emendamenti. Risponderò a ciascuno di essi, raggruppandoli possibilmente per ordine di materia.
[...]
L'onorevole Franceschini e altri propongono il seguente emendamento aggiuntivo al terzo comma: «L'istruzione professionale è sviluppata e diffusa secondo le esigenze del lavoro».
Riteniamo che questa specificazione sia troppo ridondante e si riferisca ad una specificazione e ad una casistica che ci sembra impropria per l'indole del testo costituzionale. D'altra parte si dice nella formula del progetto che la Repubblica assicura l'esercizio di questo diritto, cioè del diritto di raggiungere i più alti gradi dell'istruzione, e noi sappiamo che i gradi dell'istruzione hanno parecchie vie: hanno la via di ordine tecnico, la via di ordine classico, di ordine professionale, ecc. Penserà il legislatore a precisare quelle assistenze che saranno necessarie per mettere coloro che adiscono gli studi in condizione di poter raggiungere la loro meta nel modo migliore.
[...]
Infine gli onorevoli Codignola e Cianca hanno proposto il seguente articolo 28-bis:
«La Repubblica cura l'istruzione dei lavoratori promuovendo istituzioni di cultura popolare e scuole di addestramento professionale ed organizzando pubbliche biblioteche in ogni comune».
Questi emendamenti hanno per contenuto una materia che formava già oggetto del contenuto della seconda parte dell'emendamento dell'onorevole Colitto. Rispondo agli onorevoli proponenti allo stesso modo come ho risposto già all'onorevole Colitto: in sede di rapporti economici, e precisamente all'articolo 34, essi potranno ripresentare le loro proposte. Se il contenuto di questi emendamenti ha qualche cosa che riguarda l'assistenza agli scolari, certamente la formula da noi proposta non esclude questa possibilità di applicazioni particolari ad opera del futuro legislatore; ragione per cui invito gli onorevoli proponenti a non insistere nei loro emendamenti.
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Presidente Terracini. Chiedo ora ai colleghi presentatori di emendamenti se li mantengono.
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Presidente Terracini. Segue l'emendamento degli onorevoli Franceschini, Gortani, Bosco Lucarelli, Bianchini Laura:
«L'istruzione professionale è sviluppata e diffusa secondo le esigenze del lavoro».
Onorevole Franceschini, lo mantiene?
Franceschini. Lo mantengo.
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Presidente Terracini. Gli onorevoli Codignola e Cianca, hanno, infine proposto il seguente articolo 28-bis:
«La Repubblica cura l'istruzione dei lavoratori promuovendo istituzioni di cultura popolare e scuole di addestramento professionale, ed organizzando pubbliche biblioteche in ogni comune».
Onorevole Codignola, lo mantiene?
Codignola. Lo mantengo.
Presidente Terracini. Passiamo ora, alle votazioni.
[...]
Franceschini. Chiedo di parlare.
Presidente Terracini. Ne ha facoltà.
Franceschini. Desidero rilevare che il mio emendamento relativo all'istruzione professionale è stato pubblicato come aggiuntivo del terzo comma, mentre deve andare posto alla fine del secondo comma.
Presidente Terracini. L'onorevole Franceschini e altri hanno proposto di aggiungere al secondo comma le parole:
«L'istruzione professionale è sviluppata e diffusa secondo le esigenze del lavoro».
Avverto che su questo emendamento l'onorevole Franceschini ha chiesto la votazione per appello nominale, unitamente agli onorevoli Gortani, Garlato, Biagioni, Marconi, Bastianetto, Gotelli Angela, Delli Castelli Filomena, Bianchini Laura, Balduzzi.
Onorevole Franceschini, insiste nella richiesta?
Franceschini. Non vi insisto.
Presidente Terracini. Passiamo alla votazione dell'emendamento.
Lozza. Chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
Presidente Terracini. Ne ha facoltà.
Lozza. Il Gruppo comunista voterà contro l'emendamento Franceschini. Ieri abbiamo ascoltato parole calde dall'amico Franceschini, abbiamo sentito il suo cuore teso verso la scuola e verso le scuole professionali; a noi pare però che nella Repubblica democratica italiana la scuola professionale debba svilupparsi, certo, seguendo le esigenze del lavoro, senza che questa affermazione sia posta nella Carta costituzionale; tutt'al più può essere posta in un regolamento scolastico. D'altra parte, questa formulazione potrebbe anche essere pericolosa; potrebbe darsi che, per esempio, l'industriale tale (o la tale Camera di commercio) aprisse una scuola per i suoi interessi particolari.
Abbiamo ascoltato le parole dell'onorevole Franceschini. Egli non diceva questo, ma è mio dovere mettere in evidenza il pericolo in cui si può incorrere con questa formulazione. Noi siamo per le scuole professionali, e abbiamo anche già detto: «La scuola è aperta al popolo». La scuola professionale sarà certo la scuola più curata in Italia. Spetta al legislatore formulare le leggi necessarie.
Codignola. Chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
Presidente Terracini. Ne ha facoltà.
Codignola. Vorrei osservare all'onorevole Franceschini che, se questo emendamento si riferisce all'istruzione professionale media, aderisco alle osservazioni fatte dall'onorevole Lozza. In questo caso si tratta di una questione regolamentare, o al massimo legislativa; quindi, non mi pare che debba essere regolata da una Carta costituzionale. Se invece l'emendamento riguarda il problema dell'istruzione professionale degli adulti, dei lavoratori, questo è un problema più importante; ma in questo caso faccio presente all'onorevole Franceschini che c'è una mia proposta di emendamento, articolo 28-bis, che riguarda, in un ambito più vasto, il problema dell'istruzione professionale del popolo. Quindi chiedo all'onorevole Franceschini se non ritenga opportuno di non insistere in questa sede.
Moro. Chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
Presidente Terracini. Ne ha facoltà.
Moro. Osservo, a nome del mio Gruppo, che, malgrado le osservazioni dell'onorevole Lozza, sussiste, a nostro parere, l'opportunità di un richiamo esplicito all'istruzione professionale in Italia. È vero che anche questo è un tipo di scuola, come gli altri tipi di scuola, ma è pur vero che nella scuola professionale, com'è configurata negli ordinamenti dello Stato, non si esaurisce il problema dell'istruzione professionale. Con l'emendamento Franceschini si vuol dare insomma una direttiva al futuro legislatore perché, tenendo conto della esigenza di una istruzione professionale intesa nel senso più largo e in aderenza ai caratteri peculiari delle diverse regioni d'Italia, provveda a che l'attività lavorativa sia sussidiata e resa più efficace mediante un'opportuna istruzione professionale non intesa nel senso prettamente scolastico. Per queste ragioni noi voteremo a favore dell'emendamento Franceschini.
Malagugini. Chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
Presidente Terracini. Ne ha facoltà.
Malagugini. Quando ieri l'onorevole Franceschini ha illustrato il suo emendamento io mi sono vivamente compiaciuto del suo discorso e gli ho espresso pubblicamente i miei rallegramenti. Ma la formulazione dell'emendamento non mi soddisfa per le ragioni enunciate dall'onorevole Lozza e alle quali ha in parte aderito l'amico Codignola. D'altronde, onorevole Franceschini, a me pare che ella non dovrebbe avere alcuna difficoltà ad accettare l'invito rivoltole dal collega Codignola. Non so se ella abbia presente l'articolo 28-bis nella formulazione del proponente. In esso si dice: «La Repubblica cura l'istruzione dei lavoratori promuovendo istituzioni di cultura popolare e scuole di addestramento professionale, ed organizzando pubbliche biblioteche in ogni comune».
Questo articolo racchiude l'argomento importantissimo, che provoca le giuste preoccupazioni dell'onorevole Franceschini, in un insieme più vasto e non annulla, ma integra, il concetto ispiratore del suo emendamento aggiuntivo; sicché io gli farei viva preghiera di aderire alla richiesta dell'onorevole Codignola. Qualora però egli insistesse nella votazione del suo emendamento — poiché, per le ragioni prima dette, non ci sentiamo di votarlo così come è formulato e d'altra parte non vogliamo dare neppure l'impressione che noi si sia contro l'insegnamento professionale (questo sarebbe enorme) — ci asterremo dal voto.
D'Aragona. Chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
Presidente Terracini. Ne ha facoltà.
D'Aragona. È mia convinzione che, se vorremo avere scuole professionali feconde, le dovremo legare alla grande industria, perché le scuole professionali, così come sono oggi organizzate, non possono rispondere alle esigenze della grande industria, il che vuol dire quindi che le scuole professionali dovranno essere collegate con le officine. Ora, che cosa vuol dire la frase: «esigenze del lavoro»? Se domani il legislatore volesse introdurre questo sistema: gli apprendisti che entrano negli stabilimenti sono obbligati a frequentare le scuole professionali dello stabilimento per un determinato numero di ore quotidiane a carico della ditta, le «esigenze del lavoro» possono portare a stabilire l'applicazione di scuole professionali di questo genere?
Ecco la domanda che faccio. Mi pare quindi che in tale materia sia più accettabile la proposta contenuta nell'articolo 28-bis presentato dal collega Codignola, perché lascia aperta la strada a questa possibilità di applicazione delle scuole professionali. Per questa ragione dichiaro che voterò contro.
Colitto. Chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
Presidente Terracini. Ne ha facoltà.
Colitto. Siamo anche noi d'accordo che l'istruzione professionale debba essere sviluppata e diffusa; ma non possiamo votare a favore dell'emendamento, perché ci sembra che la formula sia equivoca. Noi non intendiamo come si possa affermare che la diffusione e lo sviluppo delle scuole professionali debba avere come guida soltanto le esigenze del lavoro.
Presidente Terracini. Pongo in votazione l'emendamento Franceschini:
«L'istruzione professionale è sviluppata e diffusa secondo le esigenze del lavoro».
(Non è approvato).
[...]
Presidente Terracini. [...] Vi è ora l'articolo 28-bis, presentato dagli onorevoli Codignola e Cianca:
«La Repubblica cura l'istruzione dei lavoratori promuovendo istituzioni di cultura popolare e scuole di addestramento professionale, ed organizzando pubbliche biblioteche in ogni comune».
Codignola. Chiedo di parlare.
Presidente Terracini. Ne ha facoltà.
Codignola. Poiché alcuni colleghi mi hanno fatto osservare che questa materia ha carattere più legislativo che costituzionale, ritiro la proposta.
Presidente Terracini. Penso che l'onorevole Franceschini ed altri, che avevano proposto un emendamento a quello dell'onorevole Codignola, aderiranno alle dichiarazioni dell'onorevole Codignola.
Franceschini. Benché spiacente, ritiro il mio emendamento.
A cura di Fabrizio Calzaretti