[L'8 marzo 1947 l'Assemblea Costituente prosegue la discussione generale del progetto di Costituzione della Repubblica italiana.
Vengono qui riportate solo le parti relative all'articolo in esame, mentre si rimanda alle appendici per il testo completo della discussione.]
Damiani. [...] Articolo 21: «L'imputato non è considerato colpevole fino alla condanna definitiva».
È importantissimo anche questo; però io sarei del parere di togliere la qualifica di imputato; essa non dovrebbe essere usata se non dopo accertata la responsabilità. Basta una querela per essere registrato come imputato.
Una voce a destra. Come si dovrebbe chiamare allora, reo? In tutti i trattati viene chiamato imputato.
Damiani. La parola imputato menoma la dignità della persona e non si deve ammettere nessuna menomazione, al riguardo, finché non è accertata la colpa.
Presidente Terracini. Onorevole Damiani, non raccolga le interruzioni.
Damiani. Io esprimo la mia opinione. Proseguo.
«Non è ammessa la pena di morte». Questa è una affermazione nobilissima, che esprime l'altezza della nostra civiltà.
La vita è sacra e nessuno può avere il diritto di spegnerla: nemmeno lo Stato. Anzi lo Stato, affermando il rispetto incondizionato di essa, indurrà tutti a rispettarla maggiormente e ad onorarla.
A cura di Fabrizio Calzaretti