[Il 1 febbraio 1947, nella seduta pomeridiana, la Commissione per la Costituzione in seduta plenaria discute sui titoli nobiliari.]

Presidente Ruini. L'ultima questione da trattare è quella relativa ai titoli nobiliari, che era stata demandata al Comitato di redazione, il quale ha formulato il seguente articolo da inserire fra le disposizioni transitorie:

«La Repubblica non riconosce titoli nobiliari. I predicati di quelli esistenti valgono soltanto come parte del nome. La legge regola la soppressione della Consulta Araldica».

Pensa che sia utile inserire qualche accenno ai titoli nobiliari fascisti.

Targetti circa i titoli nobiliari fascisti propone di aggiungere all'articolo formulato dal Comitato di redazione, dopo le parole: «valgono soltanto come parte del nome» le altre: «Ai titoli nobiliari concessi dopo il 28 ottobre 1922 non è riconosciuto neppure questo valore».

Nobile si associa alla proposta dell'onorevole Targetti, perché è assolutamente inammissibile che resti qualcosa dei titoli nobiliari concessi dal fascismo.

Togliatti. Basterebbe dire: «I predicati di quelli esistenti prima del 28 ottobre 1922 valgono soltanto come parte del nome».

Il Presidente Ruini pensa che la proposta dell'onorevole Togliatti soddisfi il pensiero di tutti.

Lucifero fa presente che la Commissione ha interpretato la frase «la Repubblica non riconosce titoli nobiliari» nel senso di escludere ogni possibilità di concessione. Con questa formula si è voluto tener conto anche dei titoli nobiliari concessi dal fascismo.

Il Presidente Ruini pone ai voti la formula proposta dal Comitato di redazione con l'emendamento Togliatti:

«La Repubblica non riconosce titoli nobiliari. I predicati di quelli esistenti prima del 28 ottobre 1922 valgono soltanto come parte del nome. La legge regola la soppressione della Consulta Araldica».

(È approvata).

 

PrecedenteSuccessiva

Home

 

 

A cura di Fabrizio Calzaretti