[Il 30 luglio 1946 la seconda Sottocommissione della Commissione per la Costituzione prosegue la discussione sulle autonomie locali.
Vengono qui riportate solo le parti relative all'articolo in esame, mentre si rimanda alle appendici per il testo completo della seduta.]
Fuschini. [...] Conclude osservando che il problema dei controlli non può essere eliminato, né lo potrebbe anche se si volesse, per ipotesi, eliminare del tutto il controllo dello Stato. Ricorda che nel progetto elaborato dalla Commissione per la riforma della pubblica amministrazione è prevista la istituzione di una Commissione di controllo regionale elettiva. Vi potranno poi essere forme di controlli con ispezioni così dette volanti, che sono le più idonee alle esigenze di una buona amministrazione. Snellire e semplificare il controllo è utile; ma sarebbe un errore l'abolirlo; lo stesso errore in cui è caduto il fascismo: il controllo della Corte dei conti sui bilanci dello Stato non era efficiente, perché era sopraffatto e continuamente violentato dal potere politico. Occorre invece il controllo, tanto al centro quanto negli organi locali, indipendente dall'amministrazione, perché l'amministrazione è elemento attivo e non può controllare se stessa. Bisogna che il controllo sia esplicato da un organo distinto e superiore all'amministrazione attiva, così per i comuni, come per le province e per le regioni.
[...]
Piccioni. [...] Occorreranno poi delle forme di controllo. Per i conflitti di competenza tutti sono d'accordo che questi dovranno essere devoluti alla Corte suprema di garanzia.
A cura di Fabrizio Calzaretti