[L'11 novembre 1947, nella seduta pomeridiana, l'Assemblea Costituente prosegue la discussione generale dei seguenti Titoli della Parte seconda del progetto di Costituzione: Titolo IV «La Magistratura», Titolo VI «Garanzie costituzionali». — Presidenza del Vicepresidente Targetti.
Vengono qui riportate solo le parti relative all'articolo in esame, mentre si rimanda alle appendici per il testo completo della discussione.]
Romano. [...] Nell'articolo 98 parte 1ª è detto che possono essere magistrati anche le donne nei casi previsti dall'ordinamento giudiziario.
Da alcuni si è detto che, potendo le donne esercitare la professione di avvocato, debbono anche poter essere magistrati.
In verità io invito a meditare sulla opportunità di questa norma.
Oggi chi per un verso, chi per altro, tutti si concordano per allontanare la donna dal focolare domestico.
La donna deve rimanere la regina della casa, più la si allontana dalla famiglia, più questa si sgretola. (Applausi).
Con tutto il rispetto per le capacità intellettive della donna, ho l'impressione che essa non sia indicata per la difficile arte del giudicare.
Questa richiede grande equilibrio e alle volte l'equilibrio difetta per ragioni finche fisiologiche.
Guidi Cingolani Maria. È un antiquato.
Romano. Meglio così.
Una voce al centro. Le signore protestano.
Romano. Questa è la mia opinione. Le donne devono stare a casa. (Interruzione della onorevole Federici Maria).
Penso che l'intervento della donna, non come magistrato togato, potrebbe essere utile per il tribunale dei minorenni.
Su questo punto non ho presentato un emendamento specifico, ma ho ritenuto opportuno un rilievo anche per il legislatore futuro.
Ho chiesto invece, che nel secondo capoverso dell'articolo 98 siano eliminate le parole «ed avvocati dopo quindici anni di esercizio».
Consentendo questa forma di reclutamento dei Consiglieri di cassazione si apre il varco ad inconvenienti diversi, che potranno portare al favoritismo con grande nocumento dell'ordine giudiziario.
Un avvocato di valore dopo quindici anni di esercizio professionale avrà indubbiamente gettato le basi di una clientela, alla quale per ovvie ragioni economiche non rinunzierà; quindi il reclutamento cadrebbe su avvocati che non sono riusciti ad affermarsi nel campo professionale e che attraverso l'intrigo cercherebbero rifugio nell'alta Magistratura.
Ciò potrebbe verificarsi facilmente se il Consiglio Superiore rimarrà costituito per metà da elementi eletti dall'Assemblea Nazionale fra estranei alla Magistratura.
Pertanto insisto nel proposto emendamento.
A cura di Fabrizio Calzaretti