[Il 19 maggio 1947 l'Assemblea Costituente inizia la discussione generale del Titolo quarto della Parte prima del progetto di Costituzione: «Rapporti politici».

Vengono qui riportate solo le parti relative all'articolo in esame, mentre si rimanda alle appendici per il testo completo della discussione.]

Bencivenga. [...] Ed ora, visto che il tempo stringe, un breve cenno sulla questione delicata dell'esercizio dei diritti civili da parte dei cittadini che adempiono all'obbligo del servizio militare; diritto sancito dal secondo capoverso dell'articolo 49. Se la legge elettorale dovesse informarsi, come dovrebbe, a questa disposizione, nessuno potrebbe evitare che caserme, aeroporti e navi si trasformassero in palestre di discussioni politiche, con le gravi conseguenze che ognuno può immaginare!

Di conseguenza io penso che dovrebbe essere espressamente vietato dalla legge, agli ufficiali e sottufficiali in servizio attivo permanente, di far parte di partiti politici e di accettare candidature nelle elezioni politiche.

La gravità del mio rilievo risulta evidente quando il disposto dell'articolo 49 lo si metta in relazione con il secondo comma dell'articolo 50. Lo ricordo: «Quando i poteri politici violino le libertà fondamentali ed i diritti (e richiamo l'attenzione su questa parola!) garantiti dalla Costituzione, la resistenza all'oppressione è diritto e dovere del cittadino».

Autorevoli colleghi hanno rilevato, nel corso delle precedenti discussioni, come la nostra Costituzione garantisca troppi diritti, che certo non potranno all'atto pratico essere garantiti. Lascio ai colleghi che hanno proposto, come emendamento, la soppressione di questo comma, sviluppare l'argomento; io mi limito a chiedere: questo diritto sarà pure esteso alle forze armate? Non credo di dover spendere molte parole per dimostrare i pericoli che dall'esercizio di questo diritto deriverebbero.

Ricorderò ai colleghi che hanno i capelli bianchi (e invito i giovani ad informarsi al riguardo) che la così detta marcia su Roma del fascismo fu coronata dal successo soltanto per il dubbio, avanzato dal maresciallo Diaz, circa il comportamento dell'esercito nel caso fosse stato decretato lo stato di assedio!

Dubbio infondato, ma che tuttavia bastò per aprire a queste forze rivoluzionarie le porte della capitale, e permettere la conquista del potere.

 

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A cura di Fabrizio Calzaretti