[Il 6 maggio 1947, nella seduta pomeridiana, l'Assemblea Costituente prosegue la discussione generale del Titolo terzo della Parte prima del progetto di Costituzione: «Rapporti economici».
Vengono qui riportate solo le parti relative all'articolo in esame, mentre si rimanda alle appendici per il testo completo della discussione.]
Cairo. [...] L'articolo 30 — vado subito al capoverso — sancisce il principio della solidarietà internazionale del lavoro, principio che noi abbiamo sempre affermato ed oggi sentiamo di affermare con maggiore tenacia e con maggiore entusiasmo. Però, a questo principio, a mio modesto avviso, si dovrebbe dare più netto rilievo, più netto e più alto rilievo, perché questa solidarietà internazionale del lavoro è, com'è noto, una delle potenti leve della nostra civiltà moderna, starei per dire l'unica potente leva della civiltà moderna, è, per noi italiani in particolare e per il mondo intero, la salvezza, la salvezza della pace.
Su altri banchi è stata fatta eco a quella dichiarazione di Filadelfia che, nel sedicesimo Congresso dell'organizzazione internazionale del lavoro, affermava i principî fondamentali di questa solidarietà dei lavoratori. Ebbene, è stato presentato un emendamento che io firmai, proposto dal collega Tremelloni, nel quale si chiede che, qui, all'articolo 30, si affermi che l'Italia aderisce alle dichiarazioni di Filadelfia del maggio-aprile 1944. Queste dichiarazioni sono in gran parte versate in questo nostro Titolo del progetto di Costituzione, ma non sarà vano riaffermare, con un gesto, questa nostra solidarietà internazionale del lavoro, perché io ritengo che dalla nostra Costituzione i richiami alla nostra posizione internazionale non siano vani; che non sia stata vana la coraggiosa affermazione che noi abbiamo fatto nel proemio, quando abbiamo stabilito che siamo pronti a sacrificare in parte la nostra stessa sovranità purché sorga finalmente una Confederazione di Stati europei o mondiali.
Ora io ritengo che questo sentimento di solidarietà internazionale debba vibrare nella nostra Costituzione ed essere espresso qui in questo capoverso, capoverso dove si dice che la Repubblica promuove e favorisce gli accordi internazionali per affermare e regolare i diritti del lavoro. Aggiungerei, in conformità ad altro emendamento proposto, i diritti alla libera circolazione dei lavoratori (io direi: trasferimento dei lavoratori). E qui cadrebbe opportuno anche il richiamo di quell'articolo 10 riguardante le dichiarazioni che nella seduta dell'11, se non erro, l'Assemblea ha voluto trasferire a questo Titolo. Ed io ripeto: in questo articolo dovrebbe essere compresa quella parte di articolo 10 che riguarda l'emigrazione, e completerei dicendo che «l'emigrazione è tutelata, è protetta dallo Stato». Noi italiani dobbiamo insistere su tale punto che è condizione della nostra stessa esistenza economica.
A cura di Fabrizio Calzaretti